I guanti protettivi possono essere utilizzati per tanti scopi diversi, essendo molto utili per svolgere svariate attività quotidiane, che vanno dalle pulizie domestiche come il lavare i piatti, i sanitari o i pavimenti, senza il rischio di entrare in contatto con agenti irritanti, al disinfettare ferite o escoriazioni, scongiurando il rischio di infezioni batteriche. Inoltre possono essere usati in ambito lavorativo o ancora per svolgere attività che potremmo definire “hobby”, come il giardinaggio o il bricolage, senza il rischio di sporcarsi le mani.
I guanti dermo-protettivi si dividono in due principali macrocategorie: quelli monouso e quelli riutilizzabili.
- Come ci suggeriscono le parole stesse, i guanti monouso possono essere utilizzati solo una volta e poi vanno gettati, mentre i multiuso sono riutilizzabili. Quelli “usa e getta” possono essere realizzati in tanti materiali diversi, soprattutto in lattice, in nitrile, in PVC e in polietilene;
- i modelli riutilizzabili di solito sono realizzati in tessuto, che per forza di cosa risulta più resistente, e in aggiunta i palmi, ovvero la parte interna al guanto, sono ricoperti con guaine plastificate come il nitrile. Poi esistono altri modelli in simil-pelle, in nylon e in gomma (più doppia e resistente del classico lattice).
Come si evince dalla parola “monouso”, questi guanti vanno utilizzati solo una volta e poi gettati, anche se all’apparenza potrebbero sembrare intatti e non usurati. Infatti un paio di guanti utilizzati più e più volte perderebbero la loro efficacia e non sarebbero più sicuri.
Il lattice è un materiale di origine naturale, che si estrae dalla corteccia di diversi tipi di alberi o spore. In origini appare come una sostanza semi-liquida e collosa, di colore bianco “sporco”, che in seguito a processi di lavorazione industriale assume le sembianze di una “gomma” elastica, totalmente naturale, che può essere sfruttata per realizzare tantissime cose diverse, come materassi, giocattoli, utensili eccetera.
No, si tratta di una gomma sintetica ottenuta dalla lavorazione di due composti chimici: l’acrilo-nitrile e il butadiene.
La gomma nitrilica è spessa e dura, rivelandosi molto più resistente del naturale lattice, tanto che possono essere utilizzati nell’ambito delle lavorazioni chimiche, che si sa che possano rovinare la pelle.
La sigla PVC è un’abbreviazione che sta per “cloruro di polivinile”, ovvero una plastica riciclabile chein origine si presenta molto dura, ma che, dopo essere stata sottoposta a miscelazione con altri composti in laboratorio, come acidi e altre sostanze plastiche, assume grande flessibilità e malleabilità.
Se dovessimo mettere a paragone i guanti monouso in lattice e in nitrile con quelli in cloruro di polivinile, questi ultimi ne uscirebbero “sconfitti” in termini di resistenza, essendo visibilmente più sottili.
Per rispondere a questa domanda dobbiamo innanzitutto dire che il polietilene, un polimero sintetico appartenente alla “famiglia” della plastica, è tra i materiali più economici in commercio.
In termini pratici infatti i guanti realizzati con questo materiale sono quelli che troviamo nei reparti ortofrutticoli dei supermercati, ed è lo stesso utilizzato anche per realizzare le buste per la spesa, i contenitori per il cibo, icavi elettrici eccetera.
Detto questo è evidente che non siano guanti molto resistenti, perciò andrebbero usati esclusivamente per gli scopi sopra indicati, per tempo limitato e mai riutilizzati, perché perderebbero la loro già scarsa funzione isolante.
I guanti multiuso o anche detti “riutilizzabili” si differenziano dai monouso soprattutto per resistenza dei materiali con cui vengono fabbricati, Per questo motivo vengono utilizzati, a seconda del modello, per tanto scopi diversi, dai lavori manuali “semplici” come il giardinaggio, attività di “fai da te” e pulizie domestiche, a lavorazioni complesse a livello industriale o edile eccetera.
I guanti in tessuto e nitrile sono tra i modelli riutilizzabili più versatili, dal momento che la guaina nitrilica posta sul palmo della mano è ideale per proteggersi da calore, arbusti, oggetti contundenti eccetera. Ma la loro versatilità si rivela idonea anche a lavori più pesanti, come quelli svolti nei cantieri e nelle catene di montaggio industriali.
I guanti in pelle o eco-pelle hanno come caratteristica principale, che li contraddistingue anche visivamente da altri modelli lo spessore: questo dettaglio e la loro resistenza li rende quindi ideali per tanti tipi di attività diverse. Si tratta di guanti multiuso idro–repellenti, resistenti a tagli, freddo e superfici scivolose. I modelli in vera pelle di solito vengono fatti con pelle di ovini o bovini.
I guanti in nylon, a detta sia di chi li fabbrica che di chi li ha provati, sono una tipologia di guanti multiuso ideali per svolgere il giardinaggio o altri piccoli lavori di precisione, perché questi modelli hanno il vantaggio di offrire una grande manualità, essendo il nylon un materiale molto sottile. Per questo motivo solitamente presentano il palmo spalmato in poliuretano, per renderli più resistenti.
Diciamo che questa non è una conditio sine qua non, ma tutti noi abbiamo sempre visto i guanti in gomma sui lavelli delle cucine delle nostre case, perché sono una tipologia di guanti riutilizzabili ideali per le pulizie degli ambienti domestici.
Colorati e resistenti, sono tutti idro-repellenti, così da proteggere le mani da acqua e solventi vari. Ovviamente tutto questo non toglie che possano essere utilizzati anche per scopi diversi, ma non per lavori pesanti, in quanto non sono efficaci contro calore e tagli.
Quello sanitario senza dubbio, perché si rivelano lo strumento per eccellenza di protezione da infezioni e batteri sia per i pazienti che per gli operatori sanitari.
E’ risaputo che le nostre mani siano fisiologicamente coperte da batteri e, in aggiunta, ogniqualvolta tocchiamo superfici o oggetti intorno a noi, potremmo diventare il principale veicolo di trasmissione di malattie più o meno gravi.
Certo, soprattutto in assenza di guanti protettivi. Superfici sporche, batteri, microorganismi, oggetti toccati da centinaia di persone, sono un potenziale pericolo per tutti noi, che magari accidentalmente ci portiamo le mani in bocca dopo esservi entrati in contatto.
Ovviamente si, ed è questo un elemento da considerare prima di acquistarne un paio, per non correre il rischio che siano o troppo larghi o troppo stretti.
La taglia è solitamente indicata sulla confezione che contiene i guanti, oltre ad altre informazioni come il tipo di materiale, il colore eccetera. Inoltre alcuni modelli presentano anche una distinzione di “genere“, ovvero viene specificato se sia un modello femminile o maschile. Le taglie vengono espresse la maggior parte delle volte con le lettere S,M,L,XL etc., ovvero small, medium, large, extra large.
In questa tabella vi mostreremo la corrispondenza tra taglie e centimetri, per permettervi di scegliere la misura adatta alle vostre mani:
TAGLIA | MISURE IN CM MONOUSO | MISURE IN CM RIUTILIZZABILI |
---|---|---|
S | 15-18 cm | 16-20 cm |
M | 18-20 cm | 21-23 cm |
L | 20-23 cm | 24-25 cm |
XL e oltre | oltre 24 cm | 26-30 cm |
I guanti protettivi, specialmente quelli monouso utilizzati per scopi particolari, ma anche quelli riutilizzabili, vanno smaltiti in modo opportuno, seguendo le regole del proprio Comune di residenza. Questo perché si tratta di materiale fatto di plastica, di natura chimica, che è stato lavorato industrialmente. Non si tratta certo di rifiuti organici!
In riferimento a quelli utilizzati in ambito sanitario o comunque da persone che lavorano a contatto con sostanze chimiche potenzialmente nocive, bisogna ricordarsi che dovranno essere gettati in appositi secchi dei rifiuti.
Ovviamente si e trattandosi di un prodotto utilizzato in ambito lavorativo, c’è una normativa non solo nazionale, bensì europea. Le norme che regolamentano la qualità e il corretto utilizzo dei guanti protettivi sono la EN420, 93/42/CEE, il RE n°425, e la ISO13997. Vediamo più nello specifico di cosa si tratta:
- la EN420 stabilisce gli standard di idoneità del prodotto e inoltre sancisce in che modo devono essere progettati, realizzati, confezionati e marcati. Poi fornisce le misure standard sia per i modelli monouso sia per quelli riutilizzabili.
- la 93/42/CEE è rivolta al settore sanitario, stabilendo che questi devono presentare il marchio CE sulla confezione per essere considerati a norma.
- il Regolamento Europeo n°425, in vigore dal 2016, denomina i guanti come dispositivi di protezione individuale (DPI) contro batteri, funghi e virus.
- la ISO 13997, fornisce indicazioni su quali metodi devono essere utilizzati per verificare la resistenza a tagli e usura dei guanti utilizzati nei lavori più a rischio.
La abbreviazione CE sta per “Conformità Europea” ed è una sigla che ovviamente deve essere presente su tutti i prodotti immessi sul mercato, non solo sui guanti protettivi. Essa deve segnalare la conformità di tali prodotti agli standard europei. Tutti quelli sprovvisti del marchio CE vanno considerati non a norma e potenzialmente pericolosi.
Il rischio maggiore derivante dall’utilizzo di guanti non a norma è quello dell’ insorgere di reazioni allergiche dermatologiche, quali secchezza, screpolature, eritemi su dorso, palmo e dita delle mani.
Dando uno sguardo alle recensioni presenti sul web, vi sono alcune marche che ricorrono più di altre: Reflexx, Glovely Biosafe plus, Gima, Spontex, Tulip, Logex, Marksman sono le più ricercate e si tratta per lo più di modelli monouso in nitrile e in lattice, a sottolineare come questi materiali siano considerati migliori rispetto al polietilene e al pvc in termini di resistenza all’usura e reazioni allergiche.
Tra i modelli riutilizzabili innanzitutto dobbiamo dire che gli utenti preferiscono di gran lunga il nitrile ad altri materiali, e, per essere più precisi, ci riferiamo a quelli in tessuto con palmo in nitrile. Le marche più gettonate che fabbricano guanti riutilizzabili di questo genere sono Reflexx, Vgo, Ogrifox e Dex Fit.
Sicuramente la resistenza è il fattore più importante nella scelta di guanti multiuso, perché questi devono durare il più a lungo possibile. Tra i più resistenti rientrano sicuramente quelli in pelle ed eco-pelle o in tessuto con guaina in nitrile, rispetto a quelli in gomma e nylon che tendono a consumarsi con una certa velocità.
Come abbiamo visto, i guanti ideali per le pulizie domestiche sono quelli in gomma, materiale impermeabile, isolante e resistente. Le migliori marche che producono guanti adatti a questo tipo di attività sono Vileda, Spontex e Marigold.
Direi di no, si tratta di un prodotto mediamente economico, anche se ovviamente ci possono essere delle oscillazioni di prezzo tra modelli monouso e riutilizzabili, se avete intenzione di acquistare una confezione multipack o singola, se sono realizzati con un materiale naturale (come il lattice) o lavorato industrialmente (come il pvc).
[/su_note]- La Reflexx, azienda leader a livello nazionale ed europeo, produce sia guanti monouso che riutilizzabili. E’ un marchio che produce modelli di tanti materiali diversi, a seconda che siano destinati al settore sanitario o lavorativo. I prezzi oscillano dai 9 euro circa fino ad un massimo di 20 euro.
Il marchio Glovely produce esclusivamente guanti monouso, destinati al settore sanitario nello specifico. I due materiali prescelti per i loro guanti sono il nitrile e il lattice, con polvere o senza. La fascia di prezzo è compresa tra i 9 e i 16 euro.
Certo che si, infatti Gima è un marchio Made in Italy specializzato nella produzione di guanti protettivi in lattice, in nitrile, in copolimeri e in cotone, tutti destinati al settore sanitario. La fascia di prezzo per una confezione da 100 pezzi e di circa 15 euro, ma esiste anche il pacco “scorta” da 1000 guanti che costa mediamente 100 euro.
La Spontex iniziò la sua attività nel 1932, con la produzione di spugne. All’inizio degli anni ’40 allargò i suoi orizzonti, specializzandosi nella fabbricazione di guanti, detersivi e altri prodotti per la pulizia della casa, divenendo in poco tempo un’azienda leader nel settore dei casalinghi. La linea di guanti Spontex è costituita sia da modelli monouso che riutilizzabili, entrambi molto resistenti nonostante il prezzo economico, che per un singolo paio è di circa 1,50 euro, mentre le confezioni multipack da 100 guanti arrivano a costare mediamente 23/25 euro a seconda del modello.
La Icoguanti nasce negli anni ’60, diventando la prima produttrice di guanti sul mercato spagnolo con la linea monouso Tulip. Negli anni è diventata tra le aziende leader, a livello mondiale, di questo settore, tanto che oggi è tra i primi 5 produttori al mondo di guanti, con oltre 190 diversi prodotti per la protezione delle mani. Il prezzo medio di una confezione multipack di guanti Tulip è compreso tra i 9 e i 12 euro a seconda del materiale.
I guanti Logex vengono realizzati in nitrile, in lattice e in vinile misto a cpe, ovvero un materiale plastico che li rende contemporaneamente leggeri e resistenti. Si tratta di un prodotto italiano, creato dall’azienda mantovana “Sisma Group”, specializzata in articoli per la casa, lavorazione del cotone idrofilo e cura della persona. La fascia di prezzo oscilla tra i 9 e i 17 euro.
La Vgo è un’azienda americana che nasce nel 2008, divenuta famosa a livello mondiale per la produzione di guanti da lavoro, da quelli più resistenti a quelli per il giardinaggio e il fai da te. Il leitmotiv del marchio è “qualità e protezione” delle mani di chi indossa un paio dei loro guanti. Rispetto ai modelli di cui vi abbiamo parlato finora, i prezzi di questo marchio sono mediamente più alti, trattandosi di modelli multiuso: si parte da un minimo di 10 euro per arrivare intorno ai 60 euro per i modelli in pelle con rinforzi a protezione delle dita.
La marca Vgo spicca su altre anche per guanti pensati per lavori più pesanti, come quelli ad alto carico meccanico, lavorazione di metalli, vicino a fonti di calore, elettricità eccetera. In questo caso vengono particolarmente apprezzati i modelli in pelle animale, non solo perché idrorepellente, ma anche per essere termoisolante nelle stagioni più fredde.
Certo che si, infatti tutti i guanti multiuso della Ogrifox sono contrassegnati dal marchio CE, quindi rispondono perfettamente alla normativa europea in materia di sicurezza. Stando alle recensioni del Web, molto apprezzati sono i modelli in poliestere rivestiti in lattice, anche se decisamente più costosi rispetto alla media. (130 euro circa per 12 pezzi). Per gli altri modelli il prezzo medio è di circa 15/19 euro a paio.
I guanti del marchio DexFit hanno come caratteristica principale la comodità: sono infatti tutti estremamente confortevoli e resistenti allo stesso tempo. Sono disponibili in tanti materiali diversi a seconda delle esigenze di ognuno, dalla gomma nitrilica al nylon spandex, tutti morbidi al tatto ma resistenti al taglio. Il prezzo medio per un singolo paio di guanti è di circa 15/20 euro.