In tempi di pandemia globale ci si è interrogati molto spesso sull’effettiva utilità dei dispositivi di protezione individuali: in questa guida vogliamo approfondire il tema dei guanti in lattice e il Coronavirus. Sappiamo già quanto sia importante la mascherina insieme al mantenimento del cosiddetto distanziamento sociale di almeno un metro, ma i guanti in lattice sono effettivamente utili? Vediamo cosa dice l’Oms, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il quale fa un distinguo netto tra i cittadini comuni rispetto ai medici ed infermieri che devono fronteggiare l’epidemia negli ospedali e in tutti gli altri centri di degenza. I guanti in lattice hanno molte virtù ma, spiega l’Oms, “non è raccomandato l’uso da parte delle persone in comunità“.
Perché si usano i guanti in ospedale
Il motivo per cui i guanti in lattice vengono utilizzati da personale medico e infermieristico sta nelle sue caratteristiche tecniche, che rendono tale materiale adatto a manipolare e avere contatti con i pazienti ponendo una barriera contro qualsiasi agente patogeno, virus, batterio e quant’altro compreso il Sars Covid-2. I guanti in lattice infatti sono
- Impermeabili
- Flessibili
- Elastici
- Facili da indossare
- Resistenti a strappi e perforazioni
I guanti protettivi vengono utilizzati spesso in lattice perché sono anche molto economici, e siccome devono essere cambiati spesso, l’impatto finanziario è molto minore. In ospedale l’alternativa al lattice, materiale che può generare allergie in chi è intollerante, è il nitrile, e per il Coronavirus viene consigliato l’uso dei guanti protettivi anche in altri specifici contesti lavorativi, ad esempio personale addetto alla pulizia, alla ristorazione o al commercio di alimenti, oltre che nel caso di assistenza ospedaliera o domiciliare a malati, dove viene ritenuto indispensabile.
Guanti in lattice contro il Coronavirus, i rischi
Se sono una protezione così efficace, perché l’Organizzazione Mondiale della Sanità ne sconsiglia l’uso nella vita di tutti i giorni contro l’infezione pandemica in corso? Principalmente per il senso di falsa sicurezza psicologica che può indurre in chi non è abituato all’utilizzo quotidiano di questo dispositivi di protezione individuale. Non è quindi l’uso in sé die guanti protettivi a non essere efficace, ma la nostra poca dimestichezza al corretto utilizzo che
potrebbe condurre per semplice distrazione alla auto-contaminazione o alla trasmissione ad altri del virus quando si toccano le superfici contaminate e successivamente il proprio viso o le mani altrui. Migliore prevenzione viene ritenuto il consumo di gel igienizzanti prima di entrare e all’uscita di esercizi commerciali come il supermercato.
Cosa dice l’Istituto Superiore Sanità
In Italia è intervenuto sul tema l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), il quale ha affermato che i guanti servono a prevenire le infezioni da Coronavirus a patto che si osservino scrupolosamente queste indicazioni:
- Non sostituire la corretta igiene delle mani, che deve avvenire attraverso un lavaggio accurato e per almeno 60 secondi
- Devono essere ricambiati ogni volta che si sporcano ed eliminati correttamente nei rifiuti indifferenziati
- Con i guanti indosso non bisogna toccare assolutamente naso, occhi e bocca
- Devono essere eliminati al termine dell’utilizzo gettandoli nel bidone dell’indifferenziato o negli appositi cestini di raccolta, posti ad esempio all’uscita dei supermercati
- Non devono assolutamente essere riutilizzati
Come togliere i guanti in lattice
Per evitare forme di involontario auto-contagio bisogna togliere correttamente i guanti monouso in lattice, non toccando mai la pelle con la parte esterna del guanto, che potrebbe essere potenzialmente infetta. La tecnica corretta prevede questi quattro movimenti in successione:
- Pizzicare il guanto all’altezza del polso, con il pollice e l’indice della mano opposta
- Sollevare il guanto e sfilarlo facendo in modo che si rovesci su se stesso
- Con la mano ora senza il guanto, infilare il dito sotto il bordo del guanto della mano opposta
- Ripetere l’operazione e sfilare il guanto rovesciandolo su se stesso
Sarebbe anche opportuno lavarsi nuovamente le mani dopo l’utilizzo dei guanti per eliminare eventuali impurità con cui siamo entrati a contatto nell’atto di svestizione, o usare i sopracitati dispenser contenenti gel igienizzanti.
Il costo
Se vogliamo acquistare confezioni di guanti in lattice o in nitrile possiamo trovare diverse opportunità anche in Rete oltre che effettuare la compravendita nei punti standard sul territorio, come farmacie e supermercati molto forniti. Il costo dei guanti protettivi è molto economico per il lattice, mentre il nitrile anallergico è più caro: in genere
una confezione standard da 100 pezzi in lattice è compreso nella fascia tra 10 e 20 euro, ma in commercio esistono anche confezioni mini con una decina di guanti adatti per chi li usa raramente, oppure in formato maxi da 1000 pezzi ma che in genere vengono acquistati solo da professionisti come dentisti, medici o professionisti in altri settori che necessitano di usare guanti protettivi continuamente.
Grazie a strumenti come i comparatori on line è possibile trovare rapidamente l’offerta di guanti in lattice o altro materiale più conveniente, avendo quindi l’opportunità di strappare il rapporto qualità-prezzo ottimale per le proprie esigenze di utilizzo e per il budget che si intende investire in questi dispositivi di protezione individuale.
Conclusioni
Cosa possiamo dedurre in conclusione in questo excursus sul tema guanti in lattice e Coronavirus? Indubbiamente i guanti protettivi rappresentano una barriera efficace contro il contagio, e per chi è “in trincea” come i medici e infermieri del pronto soccorso si tratta di un dispositivo assolutamente essenziale per operare evitando di incorrere nel rischio di contagio. Ma proprio il gran numero di personale medico contagiato dall’ondata pandemica dimostra come l’uso di tali dispositivi richieda grande accortezza, per cui basta una semplice distrazione per ritrovarsi contaminati dal virus.
Per questo motivo i cittadini dovrebbero usare i guanti in lattice il meno possibile, solo per un uso limitato e in situazioni in cui la concentrazione resta alta, evitando quella falsa percezione di sicurezza che porta involontariamente a toccarsi le parti sensibili del viso, con il rischio concreto di auto-contagio. Resta la grande utilità dei guanti in lattice per tanti lavori anche casalinghi, di bricolage, ecc., per cui nulla a che vedere con la protezione dal virus, quanto piuttosto dal difendere le mani da eventuali ferite ed escoriazioni senza perdere in maneggevolezza.